A proposito del documento della minoranza sulla società di gestione delle Terme di Galatro

 

Avevamo creduto che, dopo più di due anni, la campagna elettorale fosse finalmente finita.

Ci eravamo illusi che maggioranza e opposizione, abbandonati gli iniziali posizionamenti tattici, potessero serenamente confrontarsi sui temi fondamentali che interessano i cittadini di Galatro.

Leggendo il documento diffuso a mezzo stampa dal gruppo consiliare di minoranza abbiamo capito che, purtroppo, non è così. Ancora una volta, le frange più estremistiche e barricadere che stanno dentro e “intorno” al Movimento Galatro Viva hanno avuto la meglio. Quelle persone, per intenderci, che prima ci deridevano dicendo che il contratto con la Terme Service sarebbe durato altri trent’anni, poi che non saremmo mai riusciti a riprenderci la struttura e, dopo ancora, che non avremmo mai potuto gestire direttamente le Terme.

Non si spiega in altro modo, infatti, l’attacco gratuito e immotivato arrivato attraverso una lettera che avrebbe dovuto avere un contenuto “tecnico”, essendo stata protocollata entro il termine fissato per il deposito delle osservazioni sulla proposta di delibera di costituzione della società in house, ma che, in realtà, appare esclusivamente finalizzata ad alimentare la polemica politica e a “dare soddisfazione” a coloro che ritengono che il ruolo dell’opposizione sia solo quello di combattere, senza se e senza ma, l’amministrazione comunale.

E questo convincimento è rafforzato proprio dalla trasmissione del documento a svariate testate giornalistiche, che ovviamente lo hanno interpretato per quello che è: un attacco politico contro la costituzione della società comunale che dovrà occuparsi della gestione delle nostre Terme.

Eppure, nello stesso momento in cui il Segretario Comunale e il Responsabile dei Servizi Tecnici ci consegnavano la proposta di delibera con gli allegati business plan e schema di statuto della società, da loro predisposti, e provvedevano a pubblicare il tutto sul sito del Comune per eventuali osservazioni, per come stabilito dal Testo Unico sulle Partecipate, i consiglieri di minoranza venivano invitati ad una riunione operativa in cui si sarebbe dovuto discutere degli aspetti (a dire il vero assai limitati) che la legge lascia aperti alla discrezionalità degli enti.

In quella sede avremmo potuto valutare l’opportunità di aprire o meno alla partecipazione di altri soggetti pubblici al capitale sociale, ragionare sulla istituzione e sulle competenze della commissione consiliare di controllo sulla società, esaminare ogni altra questione ritenuta rilevante dalla minoranza. Insomma, avremmo potuto fare tutto quanto necessario per arrivare in consiglio comunale con una proposta di delibera e uno statuto il più possibile condivisi.

Ovviamente, per poter discutere proficuamente, era indispensabile avere già pronta una base di lavoro, visto che, come sanno bene anche i consiglieri di minoranza, sia la delibera che lo Statuto hanno un contenuto obbligatorio previsto dalla legge che non può essere derogato né modificato. Allo stesso tempo, stante la necessità di completare l’iter di costituzione entro il mese di luglio per poter assicurare la continuità del servizio nella fase di passaggio tra la gestione diretta e quella tramite società in house, avevamo pensato di avviare comunque il procedimento con la pubblicazione della bozza di delibera, in assenza della quale il consiglio comunale non avrebbe potuto essere convocato. Fermo restando che qualunque modifica concordata con la minoranza sarebbe stata inserita al momento dell’approvazione finale.

Queste erano le nostre intenzioni e con questo spirito li avevamo invitati. Volevamo ragionare insieme a loro per trovare le migliori soluzioni nell’interesse di Galatro perché, come abbiamo sempre ripetuto, la fondazione o la società in house non sono il fine della nostra azione amministrativa, ma solo il mezzo per consentire il tanto agognato decollo delle Terme e, insieme ad esse, dell’intera economia galatrese.

E invece i consiglieri di minoranza, non solo ci hanno comunicato la loro indisponibilità a partecipare a riunioni con la maggioranza, ma hanno scritto un documento, prontamente girato alla stampa, in cui la verità dei fatti viene stravolta e addirittura si formulano inaccettabili accuse di gestione privata, interessata e a conduzione familiare di una società ancora nemmeno costituta.

Bene. Prendiamo atto. Ma non intendiamo cadere nel tranello. Non ci arroccheremo nella nostra maggioranza, facendo valere la sola forza dei numeri e dando così ragione a chi ha interesse a fomentare lo scontro.

Noi andremo avanti con la massima tranquillità, fornendo in ogni sede, alla minoranza ed ai cittadini, tutte le delucidazioni e i chiarimenti che ci verranno richiesti, consapevoli di aver speso ogni nostra singola goccia di energia per fare al meglio ciò per cui abbiamo ottenuto la fiducia dell’elettorato: prendere le giuste decisioni nell’interesse di Galatro.

Per l’Amministrazione Comunale

Carmelo Panetta – Sindaco