BASTA FAKE NEWS SULLE TERME!

Nei giorni scorsi è apparso sul sito Galatro Terme News un articolo in cui un abituale “Commentatore” dei fatti galatresi, pur premettendo di essere solo un autodidatta, ci accusa di prendere in giro i cittadini perché, a suo dire, la società in house a cui intendiamo affidare la gestione delle Terme non si potrebbe fare, a meno di non commettere violazioni delle norme dedicate a dette società e, soprattutto, ci avverte che, semmai andassimo ugualmente avanti, saremmo tenuti pagarne le eventuali conseguenze politiche (con le dimissioni) ed amministrative (per gli eventuali danni erariali).

Fin qui nulla di nuovo, perché questo “dotto” intervento si inserisce in una lunga sequenza di “avvisi” che abbiamo ricevuto in questi anni da “insigni giuristi” che, di volta in volta, ci hanno fatto sapere che il contratto con l’ex gestore non si poteva sciogliere, che il Comune non poteva gestire direttamente le Terme, che l’ordinanza di sgombero sarebbe stata annullata dal TAR con condanna al pagamento di un risarcimento di milioni di euro, e così via.

E se non fosse stato per l’inaccettabile invito ai consiglieri a disertare la seduta del Consiglio Comunale in cui si discuterà dell’argomento, avremmo dedicato alle elucubrazioni del “Commentatore” l’importanza che meritano: meno di zero.

Ma visto che questo “intervento a gamba tesa” appare chiaramente finalizzato ad interferire sul sereno e regolare svolgimento del Consiglio Comunale che sarà chiamato a pronunciarsi sulla proposta di costituzione della società in house, facendo presagire ai consiglieri che un eventuale voto favorevole potrebbe essere causa di notevoli fastidi (verosimilmente per effetto della tempesta di esposti – anonimi e non – che, come sempre accaduto in questi anni, si scatenerà subito dopo l’approvazione dell’atto deliberativo) riteniamo necessario sgomberare il campo dall’ennesima fake news diffusa ad arte sulla vicenda delle Terme.

Ebbene, chiunque abbia avuto la pazienza di leggere l’articolata proposta di delibera che si trova pubblicata sul sito web del Comune, non avrà fatto fatica a individuare la parte dedicata alla sussistenza dei presupposti per l’affidamento in house della gestione delle Terme alla costituenda società a totale partecipazione pubblica.

In particolare, nella delibera si dà atto della “conformità della proposta di statuto alle prescrizioni del codice civile e ai requisiti previsti dall’ordinamento comunitario e nazionale in materia di affidamento diretto dei servizi pubblici locali a rilevanza economica, come recentemente positivizzati con le Direttive Appalti 2014/24/UEe 2014/25/UE ed ulteriormente sistematizzati nel corpo normativo del D.Lgs. n. 175/2016, come di seguito sinteticamente riportati:
1) Possesso dell’intero capitale sociale da parte del Comune di Galatro, unico soggetto pubblico socio;
2) Sussistenza del cosiddetto “controllo analogo” così come delineato dalla giurisprudenza comunitaria (es. Corte C.E., sentenza 11.05.2006, causa C-340/04 – sentenza Carbotermo s.p.a.) e interna (es. Cons, Stato, sez. VI, n.168/2005; sez. V, n. 7345/2005) (Art. 1, 4 e 28 della proposta di statuto);
3) Previsione statutaria, in via certa e permanente, della incedibilità a privati, in tutto o in parte, della partecipazione totalitaria detenuta dal Comune di Galatro quale ente pubblico unico socio della società (es. Corte C.E., sentenza 11.05.2006, causa C-340/04 – sentenza Carbotermos.p.a.; Consiglio di Stato, Adunanza Plenaria, 03.03.2008, n. I) (Art. 8 della proposta di statuto);
4) Quasi esclusività, quantitativa e qualitativa, delle attività svolte dalla società partecipata nei confronti dell’ente controllante (sentenza Teckal C-I07/98; sentenza Carbotermo s.p.a. C340/04) e realizzazione da parte della società “in house”, sul piano sostanziale, della parte più importante della propria attività nei confronti ovvero per conto dell’ente controllante (sentenza Teckal C-I07/98), nel senso che ogni altra attività abbia solo un carattere marginale (Corte Giust. CE. Sez. II, 17.07.2008, causa C-371/05) ovvero venga realizzata a favore di soggetti diversi dall’ente controllante in misura quantitativamente irrisoria e qualitativamente irrilevante sulle strategie aziendali e, in ogni caso, non fuori dalla competenza territoriale del socio pubblico che detiene il controllo societario; con ciò precisando, che alla luce delle citate Direttive Appalti 2014/24/UE e 2014/251UE nonché degli artt. 4, comma 4, e 16, comma 3, del D.Lgs. n. 175/2016, detta condizione di “marginalità” è da ritenersi soddisfatta ove oltre l’80% dell’attività del soggetto affidatario in house sia effettuata nello svolgimento dei compiti ad esso affidati dal soggetto controllante o da altre persone giuridiche controllate dall’Amministrazione affidante (Art. 4 della proposta di statuto)”.

Il “Commentatore” sostiene, invece, che la società comunale non sarebbe in linea con le norme comunitarie e nazionali perché mancherebbe il requisito dell’esercizio dell’80% della propria attività in favore dell’ente pubblico controllante che, secondo la sua personale interpretazione, sarebbe previsto dall’art. 5 del D. Lgs. 50/2016 (Codice dei Contratti Pubblici).

Tuttavia il giureconsulto autodidatta, pur avendolo citato, dimostra di non aver compreso il significato dell’art. 5 del Codice Contratti, perché in caso contrario avrebbe avuto chiaro che quando la norma prevede che “oltre l’80 per cento delle attività della persona giuridica controllata” deve essere “effettuata nello svolgimento dei compiti ad essa affidati dall’amministrazione aggiudicatrice controllante” intende dire che l’attività prevalentemente esercitata dalla società deve essere quella oggetto dell’affidamento da parte dall’ente controllante e non che tale attività deve essere obbligatoriamente effettuata in favore di quest’ultimo.

In altre parole, per essere in linea con l’art. 5 sarà necessario che la nuova società in house realizzi almeno l’80% del proprio fatturato attraverso l’espletamento delle attività che le verranno affidate dal Comune, che nel nostro caso si identificano con la gestione delle Terme. Di contro, risulta del tutto irrilevante che il servizio sia destinato ad utenti finali di natura privata, purché ciò avvenga nell’ambito delle attività oggetto dell’affidamento.

E chi avrà il tempo di consultare il business plan pubblicato sul sito web del comune potrà facilmente verificare che la gestione delle terme rappresenterà non l’80% ma addirittura il 100% dell’attività della costituenda società.

Ora, non sappiamo né ci interessa sapere se, in questo caso, il Commentatore abbia scritto quelle sciocchezze solo per ignoranza oppure per realizzare suoi obiettivi reconditi, visto che si è già pubblicamente proposto come intermediario per l’affidamento delle Terme ad imprenditori di sua conoscenza pur sapendo che la sua richiesta è non solo giuridicamente (perché quel tipo di concessione può essere assegnata a privati solo previa gara pubblica di evidenza europea) ma anche politicamente irricevibile (perché la nostra scelta per la gestione pubblica non è in discussione).

Di sicuro possiamo tranquillizzare i cittadini ed i consiglieri comunali che lo slittamento dei tempi originariamente previsti per il varo della società in house è stato causato esclusivamente dalla nostra volontà di approfondire con il massimo scrupolo tutti i profili amministrativi e contabili del procedimento, in maniera da giungere in Consiglio Comunale con una proposta seria, credibile e legittima sotto tutti i punti di vista. E le doti di onestà, competenza e preparazione professionale dei funzionari e dei consulenti che ci stanno aiutando nella fase di costituzione della società ne sono la migliore garanzia.

La storia recente dimostra che, sulle Terme, non abbiamo mai fatto passi avventati e che tutte le nostre scelte hanno trovato il pieno avallo della magistratura penale, civile ed amministrativa. Adesso il nostro unico obiettivo è quello di creare una entità solida e affidabile che, sotto il costante controllo dell’Amministrazione Comunale, possa garantire il rilancio della struttura termale e dell’economia galatrese.

E non consentiremo a nessuno di mettere i propri biechi interessi davanti a quelli dei nostri concittadini.

P.S. La stoica tolleranza che abbiamo sino ad oggi dimostrato nei confronti del “Commentatore” per gli insulti e le diffamazioni di cui ci fa continuamente oggetto su Facebook ha raggiunto il suo limite. Di conseguenza, sappia che, d’ora in poi, sarà chiamato anche lui a risponderne nelle opportune sedi.

Galatro, lì 24.03.2019.

Per l’Amministrazione Comunale – Carmelo Panetta